Con la nuova legge regionale 86/2016, strutture ricettive, hotel, villaggi, campeggi e gli stabilimenti balneari sono chiamati ad adeguarsi entro marzo.
La Regione Toscana ad agosto 2018 ha approvato in via definitiva una legge che impone a tutte le strutture ricettive, hotel, villaggi, campeggi e stabilimenti balneari (per i quali è stata approvato uno slittamento dei tempi di applicazione al 2020), una serie di obblighi normativi per rispondere alle esigenze di questo mercato. Davanti a questa norma, le imprese turistiche hanno due possibilità: subire i nuovi vincoli che ci impone dall’alto l’arrivo di una nuova normativa oppure trovare il modo di trasformare questo vincolo in un’opportunità. Il turismo accessibile, infatti, è oggi un mercato che può valere fino al 15% del fatturato di ogni azienda turistica.
Chiariamo subito che non si parla solo del rispetto delle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche, già abbondantemente previsto dalle leggi in vigore in ambito nazionale fin dal 1989.
Come sono state rispettate queste leggi fino a oggi? Facendo il minimo indispensabile e sperando che nessuno venga a controllare, o almeno che “l’ispettore” non sia troppo pignolo. Per esempio, si mette la passerella senza arrivare in prossimità del bagnasciuga, altrimenti sarebbe troppo lunga; si fa il bagno per disabili ma poi lo si usa per stivare le seggiole, le boe e gli ombrelloni; si realizza un parcheggio riservato per disabili, ma poi ci parcheggiano i dipendenti perché è quello più comodo e tanto non viene mai nessuno…
“Casomai sposto l’auto in caso di bisogno”
Parliamoci chiaro: oggi gli imprenditori hanno già tante norme da rispettare, anche molto più importanti e pressanti, per le quali il mancato rispetto comporta addirittura multe salate. Ci mancava pure questa! Ma questo atteggiamento potrebbe essere più dannoso del risparmio che possiamo ottenere. I nostri clienti infatti, come noi del resto, invecchiano e iniziano ad avere bisogno di qualche comfort in più.
Vi è mai capitato che un cliente, in seguito a un piccolo incidente, sia arrivato con una gamba ingessata seduto su una carrozzina? Un cliente affezionato che ora ha bisogno di quel bagno che state usando come ripostiglio, magari senza tavoletta sul wc e che forse ha persino bisogno di una imbiancata. Che figura!
Eppure esiste già oggi un mercato di persone che ha bisogno di qualche piccolo comfort in più, per il quale è disposta a pagare, e che tanti imprenditori stanno ignorando.
Ormai è noto, lo dicono spesso i telegiornali e lo scrivono i giornali: siamo il Paese più anziano d’Europa. Quasi il 30% degli abitanti ha più di 65 anni. Sono più di 10 milioni gli italiani che hanno qualche genere di disabilità (In Europa gli over 65 e i disabili sono 127 milioni!). Stiamo parlando di una persona su cinque.
Si è sempre pensato che era sufficiente avere una carrozzina da mare per rendere accessibile uno stabilimento, dimenticando tutto quello che serve “prima” di arrivare in acqua. Ma se vogliamo affrontare l’accessibilità trasformandola in opportunità, dobbiamo cercare un altro punto di vista. L’accessibilità infatti non può essere il risultato di un ausilio, magari condiviso con altri due o tre stabilimenti balneari.
Prima è necessario creare un percorso compatto che permetta a una persona in carrozzina di lasciare l’auto in un parcheggio e arrivare fino allo stabilimento. Certo, se il percorso è in sabbia questo non sarà così confortevole… Ma siamo sicuri che per le famiglie che vengono in spiaggia con il passeggino questo non sia un problema? Anche loro affrontano infatti la stessa difficoltà quando scelgono l’ombrellone, cercando sempre quelli più vicini alla passerella per non dover trainare il passeggino carico di giochi e bambini.
Un percorso a ostacoli che ricorda le prove di “Giochi senza frontiere”!
Quando pensiamo al mare e alla spiaggia, ormai da anni siamo attenti alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità con cui differenziamo i rifiuti o evitiamo sprechi d’acqua e di energia elettrica usando il fotovoltaico.
Molto poco facciamo per garantire a tutti la possibilità di vivere la spiaggia in modo autonomo o indipendente.
Abbiamo allestito l’ombrellone per “il disabile”, ma non abbiamo pensato che forse il nostro ospite vuole scegliere la posizione che meglio lo soddisfa?
Non è più sufficiente fare sempre le stesse cose perché si è sempre fatto così! Dobbiamo fare di meglio, creare luoghi di valore che sappiano trasmettere ai nostri clienti valori veri trasformandoli in un vantaggio competitivo. Avere una spiaggia sostenibile, responsabile e inclusiva significa migliorare il “comfort per tutti”, non significa trasformare il proprio lido in una spiaggia per disabili.
Significa che tutti possono fare la vacanza che desiderano con i loro amici, famiglia, gruppo di riferimento. Significa affrontare un nuovo mercato che può valere fino al 15% del fatturato della nostra azienda. Dire “Abbiamo sempre fatto così” significa rinunciare alla possibilità di far crescere il nostro fatturato! Ce lo possiamo permettere? Siamo sicuri di voler rinunciare a quel 15% di fatturato in più?
Ecospiaggia per tutti | Sostenibile, Responsabile, Inclusiva
A ben vedere con un piccolissimo investimento, oltre a rispettare la nuova legge regionale 86/2016, possiamo diventare una “ecospiaggia per tutti”. Sostenibile, responsabile e inclusiva. La legge 86/2016 impone infatti la compilazione di un questionario nel quale devono essere raccolti una serie di dati “oggettivi” che permettano ai clienti con qualche esigenza in più di scegliere la spiaggia più adeguata a loro.
Ricordate che in vacanza non si va mai da soli, ed è certo che chi ha l’esigenza più complessa sarà l’ago della bilancia per tutti nella scelta!
Fino a oggi solo gli imprenditori più illuminati si sono organizzati per essere inclusivi. Si sono distinti dalla massa e hanno avuto l’attenzione dei media che ne hanno parlato in maniera positiva, dandone un’immagine e una reputazione fortissima e facendoli diventare leader nei propri territori. E questo ha fatto bene anche ai loro fatturati!
Village for all ha degli strumenti innovativi che possono risolvere questo vincolo trasformandolo in opportunità.
Hanno creduto in noi sia Faita Federcamping che Federalberghi, e attraverso loro, proponiamo il nostro servizio a tutte le strutture ricettive della Toscana.
Inoltre abbiamo lavorato con Legambiente per dare un nuovo valore ai principi di sostenibilità e responsabilità aggiungendo l’inclusione. Una visione innovativa che aiuterà il sistema turistico regionale della Toscana a raggiungere un vantaggio competitivo nel turismo, così da posizionarla ad alti livelli in Europa, e non solo!”
Cosa prevede la Legge 86/2016 in tema di accessibilità per Hotel, Villaggi e Campeggi
- Compilazione di uno schema contenente dati oggettivi della struttura ricettiva o stabilimento balneare. Pagine e pagine fitte di misure, larghezze, pendenze, dotazioni, ecc… in un linguaggio prettamente tecnico.
- Trasferimento di tutti i dati sul portale regionale
- Realizzazione di un documento riepilogativo con tutte le informazioni caricate nella piattaforma regionale che deve essere disponibile agli utenti sul sito internet della struttura in una sezione dedicata all’accessibilità
- Scadenza entro cui realizzare l’attività marzo 2019
Per gli stabilimenti balneari inoltre
- predisposizione di apposite passerelle e se la morfologia del terreno non lo consente, si devono attivare appositi ausili
- se lo stabilimento dispone di più di 50 punti ombra, deve avere almeno un ausilio che permetta la balneazione alle persone con ridotta capacità motoria; se ha meno di 50 punti ombra può condividerlo con uno stabilimento di prossimità